L'abuso di Gaia
Diploma Accademico di I livello in Arti Visive – Decorazione
Descrizione dell’opera
“L’Abuso di Gaia” è un’opera pittorica-installativa realizzata su un pannello in legno d’abete (80×120 cm) con tecnica mista. Ho voluto integrare materiali riciclati e recuperati dall’ambiente, perché ogni elemento di questa creazione porta con sé il peso del consumo e dello spreco umano. Questa non è solo un’opera visiva, ma una denuncia forte e chiara contro le multinazionali petrolifere e, in particolare, contro le industrie produttrici di materie plastiche.

Il significato e il mito
Il titolo stesso, “L’Abuso di Gaia”, racchiude il legame profondo con la mitologia greca: Gaia, madre della Terra e origine del mondo, oggi è oppressa e soffocata dai suoi “figli” industriali, proprio come i Titani nel mito greco. Nell’opera ho voluto rappresentare una Gaia moderna, umana e dolente, con scarpe da ginnastica, orecchini e un corpo che esplode in un pianto di odio e dolore. Partorisce rifiuti, si lacera e collassa, dando vita non a figli ma alla morte stessa del futuro.
Il messaggio che voglio trasmettere
Questa opera è il mio grido contro l’indifferenza, il menefreghismo e la superficialità. Gaia urla, ma la sua voce è coperta da un nastro che ci impedisce di ascoltarla, simbolo della nostra incapacità di agire. Il bambino incellofanato che nasce rappresenta un futuro che non ha speranza, soffocato dai rifiuti delle generazioni passate. “L’Abuso di Gaia” è un invito alla consapevolezza: ognuno di noi può fare la differenza. Non possiamo cambiare il passato, ma possiamo impegnarci per il futuro, se non per noi stessi, almeno per chi verrà dopo di noi.