Bio.

Chi sono.

Ciao sono Michela, fiore di questa Terra! Amo creare la mia arte attraverso il recupero di qualsiasi materiale raccolto dall’ambiente e riciclato dall’uso domestico. Sono un’appassionata della sperimentazione, le mie produzioni artistiche variano costantemente, così come è mutevole la natura! Denunciare dinamiche legate all’era geologica in cui viviamo, mi rende cittadina del mondo e mi permette di sensibilizzare su concetti che sembrano lontani da noi ma, in realtà, più vicini di quanto pensiamo. Restituire un pensiero storico-artistico attraverso la riconversione della forma, nei mezzi e nei contenuti, fa’ di me un instancabile ricercatrice e anima appassionata ai particolari della vita.

La mia arte.

Manipolare scarti, frammenti studiandone l’origine. Realizzare concetti e sentimenti sfruttando le forme che il supporto scelto mi offre, donandogli così una seconda vita. Concepire un rifiuto come fonte di creatività, trasformare in significato che “il brutto può diventare bello”. La mia arte si caratterizza per la costante sperimentazione e riconversione della materia da me lavorata. L’ispirazione nella mia ricerca artistica è la NATURA offrendomi l’intuizione di ciò che voglio creare, la storia dell’arte diviene amica di percorso e regola per i miei occhi. Mi sono specializzata nell’ideazione di opere d’arte realizzate utilizzando materiale di natura antropica recuperato e riciclato. Le mie produzioni riguardano tematiche come il consumismo, il rinnovamento della forma classica decorativa e l’interpretazione, in chiave personale, delle dinamiche sociali del nostro tempo. La mia è una lotta silenziosa e creativa contro l’inquinamento che porto avanti dal 2016 e che prosegue con l’obiettivo di ridurre la quantità di rifiuti dall’ambiente. Il lavoro di recupero, apparentemente elementare, richiede TEMPO, PAZIENZA e DEDIZIONE. I materiali raccolti, vengono lavati e igienizzati, per poi essere pazientemente ordinati per colore e tipologia, prima di essere pronti per la creazione artistica. Qualunque sia l’oggetto, recuperato o riciclato, assume il concetto di denuncia e diventa un atto rivoluzionario in un’epoca ormai sopraffatta dal consumo sfrenato e senza regola di qualsiasi tipo di prodotto destinato a vita breve.

La mia crescita.

Dopo aver conseguito nel 2016 il Diploma in Design presso il Liceo Artistico di Taranto, decisi d’iscrivermi al corso di Decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce. Sin dal primo anno accademico, iniziai la mia ricerca personale prediligendo i polimeri plastici come materiale da utilizzare e accostando queste prime sperimentazioni alle conoscenze già acquisite. Conseguo la laurea triennale nel 2019 e quella magistrale nel 2022. Completato il percorso di studi è iniziata a maturare in me, in maniera tumultuosa, la necessità di riconoscermi in un’identità artistica. Non volevo distinguermi solo a livello personale, volevo anche che questa identificazione fosse capace di abbracciare l’interesse ad un obiettivo specifico, in qualche modo così come avviene in un collettivo. La scelta di identificarmi in LA MOLECOLA avviene per processo evolutivo della mia persona, dalla ricerca e fascino nei confronti di un materiale sottovalutato ed utilizzato maggiormente per produzioni di oggetti che diverranno rifiuti o destinati ad avere una obsolescenza programmata. Le materie plastiche sono materiali organici a elevato peso molecolare sintetizzate artificialmente, definite dallo IUPAC: “materiali polimerici che possono contenere altre sostanze finalizzate a migliorare le proprietà e ridurre i costi.” I polimeri più comuni sono sintetici, prodotti a partire dai derivati del petrolio. La plastica è leggera ed economica, nasce nel secolo scorso e diventa da subito insostituibile. Si lavora facilmente e offre soluzioni semplici ed efficaci, tuttavia però deve essere ben utilizzata e soprattutto smaltita e riciclata in maniera corretta, per evitare che provochi seri danni all’ambiente.
LA MOLECOLA prende spunto dalla rappresentazione visiva del composto chimico metallo-porfirina estratto dal petrolio. La porfirina si trova anche nel nostro corpo e l’associazione tra noi ed una miscela è nata spontaneamente dalla similitudine con elementi presenti in natura, nonché in noi. Tutto ciò che tocchiamo è formato da molecole ed atomi. Noi stessi siamo l’insieme di più molecole che formano il nostro organismo. Le molecole sono le parti più piccole di materia che conservano sempre le loro PROPRIETÀ!

MANIFESTO

INDIFFERENZA
AZIONE
CAMBIAMENTO

La motivazione che mi spinge a voler promuovere questa ricerca artistica è la denuncia verso l’epoca geologica attuale, l’Antropocene, nella quale l’essere umano con le sue attività è riuscito con modifiche territoriali, strutturali e climatiche ad incidere sui delicati processi geologici.

Le finalità del progetto sono:

  • Parlare, attraverso il linguaggio artistico, dell’uso inappropriato che si fa dei materiali antropogenici nel vivere quotidiano, diventati ormai una delle cause maggiormente inquinanti a livello mondiale. Mettendo in luce quanto questo sia un nostro problema e come essere indifferenti non cambia le cose ma ci rende complici di un disastro, allo stesso tempo la consapevolezza di ciò ci rende capaci al cambiamento;
  • La sensibilizzazione verso le materie plastiche;
  • La stimolazione dei sensi a livello visivo, rivelazione del rifiuto o del prodotto usa e getta come nuova concezione estetica;
  • Riduci, riusa, ricicla e recupera.

LA MOLECOLA si vuole opporre alla modalità dominante di fare arte, per la quale gli artisti creano mentre il pubblico recita il ruolo passivo di osservatore o consumatore. In un’era in cui il rapporto uomo-natura è quasi del tutto scomparso, un lavoro artistico di questo tipo permette non solo l’interattività con un materiale sottovalutato, in quanto concepito come rifiuto, ma anche la possibilità di riavvicinarsi al nostro pianeta: LA NOSTRA UNICA CASA.